George Frampton – Mysteriarch (1892)

Posted by Isabelle on May 17th, 2011 filed in Oggetti

george-frampton-mysteriarchGeorge Frampton
Mysteriarch
(1892)
Gesso policromo, 91,4 x 63 cm

La scultura raffigurante una cosiddetta Mysteriarch fa parte di una serie di busti femminili che George Frampton realizzò tra il 1889 e il 1900 e consegnò in occasione della mostra inaugurale della Libre esthétique, un’associazione di artisti e letterati nata dal gruppo Les XX, che rappresentò un forum di importanza eccezionale per il simbolismo europeo. Frampton era un fautore e maestro delle sculture policrome tanto amate proprio all’epoca del simbolismo.
Ed è con un gusto ed uno stile tipico del pensiero simbolista che l’opera Mysteriarch eleva la figura femminile idealizzata a misteriosa sacerdotessa e sovrana della vita. Un disco dorato decorato con fiamme o raggi cosmici fa da sfondo alla testa e al viso della donna dai lineamenti nobili e regolari come se si trattasse di un’aureola pagana. In questo motivo potrebbe trovare espressione l’aspetto del culto del dio sole, che renderebbe la figura femminile affine a Iside, la divinità egizia della fertilità. A livello più generale, è invece probabile che la Mysteriarch incarni l’ancella di ogni possibile culto segreto. La fibbia della veste è infatti decorata con un pipistrello e una testa di Medusa, figura, quest’ultima, ritratta spesso dai simbolisti. Arnold Böcklin, per esempio, intorno al 1878 aveva dipinto il volto terrificante della gorgone circondato dai serpenti e nel 1887 aveva affrontato nuovamente il soggetto in un rilievo in gesso raffigurante uno scudo con la testa di Medusa (Zurigo, Kunsthaus). La frequenza di questo tema, in ogni caso, è indice di un’ambizione tipica del simbolismo, quella di sublimare l’orrore e la mostruosità attraverso un estetismo affascinante seppure assai morboso.
La maggior parte degli storici dell’arte riconduce il copricapo alato che indossa la Mysteriarch di Frampton all’attributo di Hermes, il messaggero degli dei della mitologia greca, ma potrebbe essere inteso anche in maniera più universale quale simbolo del volo libero della fantasia. A livello formale, il busto si contraddistingue per la solenne e ieratica posa frontale, alla quale si intonano meravigliosamente l’aura misteriosa della donna e il suo sguardo assorto in mistico raccoglimento.

(Norbert Wolf, Simbolismo. Ed. Taschen)

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