Alphonse Mucha – Gismonda (1894)

Posted by admin on August 15th, 2011 filed in Oggetti

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«La locandina misura 213 cm x 75 cm e ritrae la Bernhardt nei panni di Gismonda. Lo spazio bidimensionale di scarsa profondità del quadro mette in risalto la figura, rappresentata su un piedistallo o un palcoscenico, in piedi di fronte allo spettatore, con la testa girata verso destra e lo sguardo rivolto in alto in direzione della luce. Nella mano destra tiene una foglia di palma, scostata dal corpo. L’illustrazione è articolata in tre sezioni; il formato verticale sottolinea la snellezza della figura. Nella parte superiore compare il nome di Gismonda, a lettere blu su uno sfondo a mosaico bizantino di un intenso color oro, ripreso dal colore dei capelli sciolti sulle spalle. In un semicerchio è scritto il nome dell’attrice a caratteri tipografici; la parola “Sarah” è parzialmente coperta dalla foglia di palma, per mettere in risalto il cognome, che cinge il capo di Gismonda decorato da foglie. Nel terzo centrale, sullo sfondo chiaro spicca l’abito in seta stile impero, tempestato di gioielli, con maniche lunghe e strascico. Nel terzo inferiore, che corrisponde al palcoscenico o piedistallo, è scritto in caratteri tipografici “Théâtre de la Renaissance“. Lo strascico ricade sul bordo del palco. La rappresentazione a figura intera e la foglia di palma accentuano la forma sottile del poster e attirano l’attenzione sulla figura della Bernhardt.

La litografia a colori portò una celebrità istantanea a Mucha, grazie anche alle notevoli capacità manageriali e pubblicitarie della Bernhardt, che utilizzò la locandina per promuovere se stessa, lo spettacolo e l’artista. La locandina di Gismonda divenne immediatamente un oggetto da collezione: non si era neanche asciugata la colla che già la rubavano dai tabelloni per le affissioni. Fu necessario stamparne e distribuirne altre copie. La prima opera creò un legame professionale tra Mucha e la Bernhardt. Stipularono un contratto in esclusiva, che ebbe la durata di sei anni, per lavori attinenti al teatro. Sarah sarebbe diventata una buona amica di Mucha: fu lei a consigliargli di trasferirsi in America quando la moda dell’Art Nouveau si era ormai esaurita in Francia. Fino a quando la Bernhardt non lasciò Parigi per la tournée in America, Mucha produsse le litografie per Les Amants (1896), La Dame aux camélias (1896), Lorenzaccio (1896), La Samaritaine (1897), Medée (1898), La Tosca (1898), Hamlet (1899), L’Aiglon (1900) e La Sorcière (1903).

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Contemporaneamente disegnò anche le scenografie, i costumi e i gioielli per tutte le produzioni della Bernhardt al Théâtre de la Renaissance. Grazie ad alcuni contratti con Lemercier e l’editore Champenois, le sue locandine godettero di un’ampia distribuzione e furono adattate per essere impiegate come disegni commerciali. Anche il formato e lo stile della locandina fecero proseliti. Un poster di Paul Brethon (1872-1909) che pubblicizzava Liane de Pougy aux Folies-Bergère, ca. anni 1890, ha lo stile tipico di Mucha con la composizione tripartita e un ritratto a figura intera di Liane con lunghi capelli fluenti. La data incerta della locandina non consente di stabilire chi fu a copiare l’altro.»

(Rosalind Ormiston, Alphonse Mucha. Ed. Logos)

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