** Nove risposte a un appassionato di vampiri **

Posted by admin on March 30th, 2010 filed in Astarte

1. Gli infetti del ceppo mediorientale devono integrare il sangue nella dieta, ma non necessariamente questo deve costituirne la totalità: un vampiro cui piaccia il gelato può continuare a mangiarlo, semplicemente non ne assimilerà le sostanze nutritive;
2. Reperire il sangue non è così difficile: l’esistenza del virus è divenuta pubblica e, laddove alcune nazioni hanno adottato una strategia di contenimento, altre hanno avviato un programma di assistenza sociale (tra cui la Cina), per cui il sangue si può acquistare imbottigliato (ancora nell’umano) o sfuso, può essere richiesto alle strutture apposite e molti locali lo servono come aggiunta a cibi e bevande, per cui le espressioni bistecca “al sangue” o caffé “corretto” assumono tutto un altro significato;
3. Gli infetti del ceppo mediorientale possono dormire quando vogliono, come i non infetti del resto: è più logico che un infetto ad alta fotosensibilità dorma di giorno, ma non necessario;
4. La fotofobia si sviluppa con gli anni ed è l’unico sintomo visibile dell’infezione: niente secondi canini, unghie millenarie, occhi iniettati di sangue, a meno che il personaggio non decida volontariamente di procurarseli rivolgendosi ad un mutaforma professionista;
5. Il proverbiale paletto nel cuore ha l’effetto di paralizzare la circolazione sanguigna mettendo fuori combattimento il vampiro, senza ucciderlo: una volta rimosso l’ostacolo, il malcapitato avrà bisogno solo del tempo per rigenerare i danni fisici al cuore e i danni cerebrali;
6. La rigenerazione può riparare qualunque danno tranne quelli che hanno distrutto il nocciolo dell’amigdala, una parte profonda del cervello in cui risiede l’infezione: in parole semplici, l’unico modo per uccidere un infetto è distruggere completamente il cervello (può farlo ad esempio un colpo alla testa con arma di grosso calibro);
7. Alcuni vampiri possono venir danneggiati da oggetti benedetti e dall’aglio o non possono entrare in una casa se non invitati: sono soggetti semplicemente vittima di autosuggestione, ma questo non significa che i danni fisici riportati siano meno reali;
8. Il contagio avviene attraverso i fluidi corporei, come molti virus, tuttavia il virus di Trelawney nel suo ceppo mediorientale impiega moltissimo tempo a impadronirsi completamente dell’organismo e un individuo contagiato normalmente può tranquillamente morire per cause naturali prima che il virus l’abbia reso immortale: l’unico modo immediato di contagiare un soggetto sano è svuotarlo quasi completamente del suo sangue e introdurre nell’organismo, in qualunque forma, una certa quantità (anche piccola) di fluido infetto;
9. Gli infetti notturni non sono organizzati in una società parallela più di quanto non lo siano gli albini o gli affetti da ginocchio della lavandaia: fenomeni di aggregazione spontanea sono tanto comuni quanto vari.

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