Giardino Yuyuan – serraglio

Posted by admin on October 28th, 2010 filed in luoghi, quartieri

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Fondato il 25 maggio 1954, è stato a lungo il più importante zoo della Cina e portato a modello per la qualità della vita e dell’ambiente ricostruito. E’ considerato il principale punto d’esposizione di numerosi animali de facto estinti o in via d’estinzione per cui il governo cinese ha approntato un laboratorio genetico di ricostruzione e reinserimento.

Lo zoo è articolato in vari settori, tra cui
- il lago dei cigni che ospita specie come l’anatra mandarina (Aix galericulata) e il cigno nero (Cygnus atratus);

- la voliera reale con il verdone di Cina (Carduelis sinica) e l’uccello del paradiso (Cicinnurus regius);
- il giardino con uccelli corridori e ruspanti come lo struzzo e il pavone;

- il cosiddetto corridorio dei fagiani, con il più vasto assortimento mondiale di questi animali tra cui il fagiano dorato, il fagiano di Lady Amherst (Chrysolophus amherstiae) e il fagiano di Elliot (Syrmaticus ellioti);
-  il serraglio dei grandi felini con la celebre tigre del Bengala (panthera tigris tigris, recentemente utilizzata dal governo cinese per scopi militari), il giaguaro (panthera onca) e la pantera (panthera pardus);
- l’isola dei carnivori, al centro di un secondo lago,  con la tigre siberiana (panthera tigris althaica), il leone africano (panthera leo) e la tigre della Cina meridionale (panthera tigris amoynensis);
- la gabbia dei pesci carnivori, pesantemente criticata dagli animalisti;
- la passeggiata dei carnivori, un corridoio con gabbie e vari ambienti ricostruiti, che ospita l’orso malese (helarctos malayanus), il cane rosso selvatico (cuon alpinus), la volpe (vulpes vulpes) e il lupo (canis lupus);

- il recinto dei grandi erbivori, con il cervo dalle labbra bianche (cervus albirostris), animali dell’Himalaya come il bahral o pecora blu (pseudois nayaur) e il tahr (hemitragus jemlahicus), l’asino selvatico della Mongolia (equus hemionus hemionus), l’onice dalle corna a sciabola (oryx dammah) nemico storico dei macairodonti, l’elefante asiatico (elephas maximus), gli ultimi due esemplari di cammello della Mongolia (camelus bactrianus) e il takin d’oro cinese (budorcas taxicolor bedfordi), ultimo della sua specie;

- il prato dei canguri, recentemente oggetto di un’aspra polemica a seguito della teoria che l’animale sarebbe un falso dei primi esploratori inglesi;
- la conca dei rapaci, con l’avvoltoio monaco (aegypius monachus), il grifone (gyps fulvus) e il pecchiaiolo orientale (pernis ptilorhynchus) e vari tipi di rapaci notturni;

- lo stagno dei fenicotteri, la voliera dei tucani, la casa dei pappagalli e il padiglione degli uccelli acquatici;

- la collina degli orsi, attrazione principale dello zoo, con l’orso tibetano (ursus thibetanus), il panda rosso (ailurus fulgens) e il celebre gruppo di panda gigante (ailuropoda melanoleuca).

Proprio la fiorente comunità dei panda di Shanghai ha recentemente riportato il serraglio sulle prime pagine dei giornali, a causa di una protesta animalista secondo la quale i panda esposti non sarebbero autentici. Le autorità cinesi hanno negato, offrendosi disponibili ad una pubblica dimostrazione con il dna prelevato da uno qualunque dei panda.

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