Voodoo haitiano

Posted by admin on November 28th, 2009 filed in V

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Il voodoo di Haiti è una religione sincretica sviluppata nell’isola caraibica di Haiti, ma che trae le proprie origini dal Voodoo dell’Africa occidentale pur non essendo affatto scevro da contaminazioni cristiane. Il centro della religione consiste nella credenza che esistano vari Loa, divinità minori sottomesse a un Bondyè (Bon Dieu, buon Dio) disinteressato agli affari umani, che devono essere pregati insieme agli antenati affinché proteggano dalla magia nera e allontanino il malocchio. Loa caratteristici del voodoo haitiano sono i Petro Loa, tradizionalmente originati ad Haiti durante la schiavitù: per evocarli, sono necessari riti differenti da quelli tradizionali, con l’uso di fruste, fischi e tamburi. Sono considerati spiriti “caldi”, al contrario di quelli tradizionali africani (Rada) che vengono definiti “freddi”. Una Petro Loa estremamente rispettata è Erzulie Dantor, una dea guerriera dell’amore non dissimile da Astarte, cui vengono tradizionalmente sacrificati maiali neri e rum (spesso sovrapposta alla madonna nera di CzÄ™stochowa). La sua versione Rada è Erzulie Freda, sposata al serpente bianco Damballa (cui si sacrifica un uovo su una montagna di farina), al loa del mare Agwé e al dio del fuoco magico Ogoun, che si dice sia stato l’ispiratore della rivoluzione antischiavista di Haiti del 1804. Controparte di Erzulie Freda come Anat lo era di Astarte, è Ayida-Weddo, dea dei serpenti e seconda sposa del serpente bianco Damballa: Ayida è conosciuta come il serpente arcobaleno e anch’essa è una dea della fertilità, un archetipo della madre guerriera così come Ayizan è l’archetipo della mambo, della sacerdotessa. Insieme a suo marito Loco, sono loa della natura e della medicina,
Altri Loa che ad Haiti assume accezione particolare è Papa Legba, conoscitore di tute le lingue, ingannatore, messaggero del destino e guardiano dei crocicchi, è colui che consente ogni tipo di comunicazione tra gli uomini (motivo per cui viene invocato all’inizio e alla fine di ogni rito) ed è spesso sovrapposto con San Lazzaro. Particolare importanza riveste infine il Baron Samedi, padre della famiglia Guédé di loa, ovvero i loa della morte. Il barone (il cui nome deriva dal francese per barone sabato) è solitamente raffigurato con un cappello a cilindro e uno smoking bianco, ma spesso si mostra in atteggiamenti femminili ed è noto per i suoi attributi di mutaforma: è noto per il suo linguaggio scurrile ed il suo comportamento oltraggioso, uniti ad un amore per il rum e il tabacco. Viene invocato come ultimo rimedio quando le condizioi di un malato si fanno critiche, affinché non accetti il malcapitato nel suo regno e lo rimandi tra i vivi. In questo senso è anche il loa della resurrezione, oltre che l’autore soprannaturale invocato quando si tratta di far risorgere i corpi dalla terra in forma di zombie. Sua manifestazione sardonica e faceta è Baron la Croix. Sua moglie è Maman Brigitte, protettrice dei cimiteri, per ingraziarsi i cui favori viene sacrificato il celebre gallo nero. Loro figlio adottivo, e condottiero delle schiere dei morti, è Ghede Nibo, lo spirito di un giovane prematuramente morto di morte violenta che ora può essere ingraziato con sacrifici di caproni neri, zucche calabash, galli neri e tabacco: è uno spirito lascivo ed è noto per essere ispiratore di atti sessuali e malsanità, oltre ad essere la voce attraverso cui parlano i morti che non hanno ancora trovato pace. In ultimo, da citare alcuni loa notturni particolarmente venerati: Kalfu, o Carrefour, loa della luna e della magia nera spesso associato ai diavoli e a Satana; la crudele Marinette, raffigurata dalla civetta e ritenuta essere la mambo che, sacrificando un maiale nero, diede inizio alla rivoluzione di Haiti; l’emofobo e deforme Sousson-Pannan.
I loa vengono evocati tramite danze, canti rituali, sacrifici di animali e di paket kongo, ingredienti magici organici avvolti in tela e chiusi da nastri e piume: questi involti possono assumere forma umana (le famose bambole) e vengono posizionati sugli altari durante le cerimonie, o appesi nelle case a protezione.
Tra i libri che trattano il voodoo haitiano, il più noto è forse Il Serpente e l’Arcobaleno, scritto nel 1985 dall’etnobotanico Wade Davis, che analizza alcuni degli elementi erboristici presenti nei riti voodoo e in particolare in quello della creazione di zombie. Secondo la sua teoria, il processo di creazione degli zombie sarebbe da ricondursi alla somministrazione di una piccola dose di veleno di pesce palla unito a sedativi e allucinogeni, che causano uno stato simile alla morte seguito dalla caratteristica scoordinazione e violenta frenesia. Questo studio fu il primo a diffondere su larga scala la base organica delle pratiche magiche voodoo, più simili alla magia praticata dalle streghe di campagna inglesi nel XVII secolo che alle pratiche spiritiche e magiche degli esper moderni. In questo senso, un successivo studio chiamato Il Serpente, il fungo e Maman Brigitte, del 1999, ha ipotizzato che le pratiche voodoo si fondino principalmente su una disciplina esercitabile dai mutaforma e chiamata influenza simpatetica imitativa: tramite l’uso di sostanze catalizzanti, viene creato un legame tra la persona o la situazione ed un feticcio fisico, che diviene così influenzabile a beneficio (o maleficio) del bersaglio. Secondo altri, tale influenza sarebbe esercitata esclusivamente a livello spirituale o psicologico e necessiterebbe quindi un potere di natura esper a catalizzatore. L’ipotesi più probabile è che le pratiche voodoo, come spesso accade, possono essere catalizzate da entrambe le manifestazioni dell’immortalità.
La lingua in cui vengono effettuate le cerimonie è il Langay, un misto di francese, creolo e Wolof: tuttavia, gli spiriti posseduti parlano a volte un linguaggio creolo a base inglese, o l’antica lingua kromanti africana laddove siano particolarmente antichi. Il kromanti è anche utilizzato dai membri delle sectes rouge, sette di stregoni adoratori di Baron Samedi e Carrefour, tradizionalmente dediti al cannibalismo. E’ tradizione ritenere che durante le loro riunioni catturino un capretto senza corna (un uomo) e, dopo averlo sottoposto ad una serie di domande tramite oscure parafrasi, decidono se ucciderlo e nutrirsene o se arruolarlo nelle loro fila. Nel caso avvenga l’iniziazione, al nuovo arrivato viene fatto bere del sangue umano mescolato a sangue di animale, e gli viene chiesto di portare in sacrificio una vittima. Attualmente, la regina dei Bizango è una esper notturna che si fa chiamare Baronne Amarant, creatrice di Lai “Sugar” Choi San a Shanghai. La mambo è divenuta anche regina voodoo di New Orleans, dopo un colpo di mano nel 2005, e di fatto detiene nelle sue mani la totalità del potere nel golfo del Messico.

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